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lunedì 12 maggio 2014

Gelatina di albicocche e mele verdi + Composta di albicocche e mele verdi


"Lucidare il dolce con 3 cucchiai di gelatina di albicocche sciolta a fuoco dolcissimo", recita la ricetta, e io esclamo Ohibò!
Non compro praticamente più marmellate e confetture da anni, perché ho scoperto che quelle che mi faccio in casa sono decisamente più buone: meno dolci, e col sapore di frutta più accentuato.
Però a me piacciono le marmellate corpose, quelle con polpa e frutta ben amalgamate tra loro, mentre le gelatine non le uso praticamente mai, e quindi non le preparo.
Allungo la mano e segno sulla lista della spesa "gelatina di albicocche".
Arrivata al negozio però mi aspetta un'amara sorpresa: lo scaffale delle marmellate straripa di confetture extra nella versione normale, con polpa a pezzettoni, vellutata, cremosa e dietetica.
Nessuna traccia di gelatine di alcun tipo, però.

martedì 16 luglio 2013

Marmellata di albicocche e albicocche secche al Cointreau e vaniglia


Ogni anno che passa assomiglio sempre di più a mia madre.
Non nell'abnegazione per la famiglia, nel pensare prima agli altri e poi a se stessa o nella discreta attenzione nei confronti di chi ha bisogno di aiuto e di conforto, questo no; e neppure nel suo correre dal mattino alla
sera perché tutti i suoi familiari siano felici e si sentano a loro agio stando insieme, o i suoi nipotini si rilassino e si sentano "a casa" dovunque lei sia.
L'aspetto in cui ho scelto di cominciare a imitarla riguarda l'esteriorità, e segnatamente la scelta delle scarpe: basse, comode, brutte e decisamente non alla moda.
Me ne sono resa pienamente conto in questi giorni, alla macchinetta del caffé dell'ufficio: le mie colleghe sfoggiano tutte bellissimi sandali alla moda, eleganti, sfiziosi, aggraziati, con zeppe, calzati da piedi ben curati.
E io? Io avevo in piedi delle comodissime e orrende infradito in stile birkenstock ed è già tanto che mi sia passata la pietra pomice (o meglio un suo surrogato) sui piedi.

Ora, se per diventare una donna migliore devo passare da orrori del genere, passi; ma se devo imitare mia madre solo nella scelta delle scarpe allora no, vi prego, no...
Una persona normale a questo punto sarebbe corsa a buttare via le infradito incriminate e sarebbe corsa a comprarsi dei bei sandaletti ultima moda; io no. Io continuo a usare le mie comode ciabatte, ma per lo meno ne ho preso coscienza. Ergo, assomiglio sempre di più a mia madre.
Come dice Christian De Sica in una nota pubblicità, AIUTATEMI!!!!


Per addolcire un po' questa scoperta ho quindi deciso di dedicarmi a una delle mie attività estive preferite: la preparazione delle marmellate.
Ogni volta che preparo una delle marmellate della Ferber mi dico che è la mia preferita, tanto i profumi e le diverse consistenze delle sue creazioni mi conquistano ogni volta. La verità è che tutte le marmellate della Ferber sono deliziose, ed è una delizia assaggiarle tutte, una dopo l'altra.
Quella che vi presento oggi è, beh, una delle mie preferite. ;-) Più precisamente, è davvero DA URLO.
Rimane un po' alcolica perché l'alcool contenuto nel Cointreau non evapora del tutto essendo aggiunto a fine cottura, quindi non somministriamola a bambini piccoli... ma per i bimbi grandi è un'autentica goduria: provare per credere.


lunedì 1 luglio 2013

Marmellata di fragole alla menta e al pepe nero


La Pulcetta è partita per la montagna sabato con la scuola, ed essendo alla sua prima uscita da sola la sua famiglia è emozionata. Si va dal "la mia bimba è via, lontano da me" della sua mamma al "finalmente torno ad essere figlio unico, però devo ammettere che un poco mi manca" del Dolce Principe, il quale come al solito sfodera un cuore tenero dietro alla scorza dura che di solito mostra al mondo.

E' piccina in effetti la nostra Pulce, ma ha un carattere molto indipendente: ha insistito molto con sua mamma per poter partire e sabato mattina era felicissima, al raduno con i suoi compagni di scuola e con le maestre.
Sabato sera mia sorella aveva il cuore gonfio: dopo la Messa si stava sfogando con un'amica e alla fine l'ha chiamata per sentire come stava. Lei tranquilla raccontava di essere in camera con le sue amichette del cuore, che in quel momento era a cena "ma mamma, chiamami pure tutti i giorni a quest'ora" e insomma, aveva l'aria di stare benissimo. E' stato il commiato di mia sorella a lasciarmi di stucco: mi rendo conto che ogni mamma conosce i suoi pargoletti e i loro punti deboli, ma immaginatevi la mia faccia quando le ho sentito dire, al termine della telefonata, "mi raccomando, fai la c@cc@". Laddove altre mamme avrebbero insistito sulla buona condotta della loro bambina, mia sorella si preoccupava delle deiezioni. Il Dolce Principe ha fatto spallucce e ha osservato: "a me dice di fare la doccia", ma io sono rimasta davvero basita. Tra l'altro la prima cosa che mi viene in mente pensando alla Pulcetta via da sola è la sua inappetenza: ha sempre considerato le ore dei pasti come delle solenni perdite di tempo e mangia poco e malvolentieri, quindi la mia prima preoccupazione sarebbe su ciò che entra piuttosto che su ciò che esce, ma tant'è.

E' proprio pensando a stimolare l'inappetenza della Pulcetta che ho deciso di preparare questa marmellata di Christine Ferber, che a me piace molto e che con i suoi contrasti mi ricorda tanto la mia affettuosa e vivace nipotina. Con gli anni ho apportato qualche piccola variazione alla ricetta originale: ho dimezzato la quantità di zucchero da lei indicata e aumentato il tempo di permanenza della menta nelle fragole, per avere maggiore freschezza. 

Anche questa ricetta partecipa allo Starbooks Redone!

lunedì 30 maggio 2011

Apple Pie Filling e fragole caramellate

Gli USA, come tutti sappiamo, è la patria del ready-made: la gente comune cucina il meno possibile e si affida ai preparati e ai semilavorati per pranzo e cena. E' vero che anche da noi ci sono sughi pronti e semilavorati, ma la Desperate Housewife nostrana è molto più avanti e non ha problemi a preparare ex novo, chessò, un sugo di pomodoro.

Facendo un giro da Williams-Sonoma ad esempio, ho visto barattoli già pronti con il ripieno per le loro pies tradizionali, di mele e di ciliegie; la prima riflessione, magari un po' spocchiosa, è stata: "e che ci vuole a prepararsi il ripieno di una pie?". Riflettendo però mi sono detta che alle volte fa comodo trovarsi con il preparato già pronto, perché velocizza parecchio il lavoro: perché non prepararselo da se'?
Sul sito della Cameo c'è una ricetta possibile a cui mi sono ispirata usando però un procedimento totalmente diverso, perché diverso è il tipo di preparazione. Del resto basta pensare al ripieno di una Apple Pie e regolarsi di conseguenza. Ovvio che il procedimento non è farina del mio sacco: è quello descritto da Christine Ferber nel suo libro Mes Confitures, che è la mia Bibbia in fatto di marmellate.


APPLE PIE FILLING

1,2 kg di mele
1 kg zucchero muscovado
100 g uvetta
50 g pinoli
1 limone non trattato (succo e scorza)
1 cucchiaio aceto di mele
2 cucchiaini cannella in polvere
1 cucchiaino chiodi di garofano macinati


Sbucciare le mele, privarle del torsolo e tagliarle a dadini.
Versare in una pentola larga ma dalle pareti alte le mele, lo zucchero, il succo di limone, l'aceto di mele, l'uvetta non ammollata (assorbirà il sugo delle mele), la scorza grattugiata del limone e le spezie.
Portare a ebollizione, poi spegnere e tenere al fresco per una notte.
Il mattino dopo scolare le mele dallo sciroppo e porre quest'ultimo sul fuoco finché non si sarà ridotto della metà circa, anche qualcosa di più.
Contemporaneamente mettere i vasetti aperti e i relativi coperchi nel forno freddo e accendere il forno a 110 °C, per sterilizzarli.
Aggiungere allo scioroppo le mele e i pinoli e far cuocere per 15-20 minuti.
Invasare la composta bollente nei vasetti bollenti, avvitare bene i coperchi e capovolgere i vasetti fino al raffreddamento: raddrizzandoli vedremo che si è formato il sottovuoto.


E le fragole caramellate? Direte voi.
Le fragole caramellate non le ho trovate da nessuna parte: le ho inventate io.
Di seguito ve ne racconto la genesi:


FRAGOLE CARAMELLATE


2 kg di fragole mature e profumate
1 kg di zucchero semolato
2 limoni (succo)
sbadataggine q.b. (ma vi consiglio di abbondare)


Trovare al mercato delle fragole meravigliose, mature e profumate e acquistarle decidendo subito di farne una bella marmellata.
Lavarle velocemente in acqua fredda, mondarle con l'aiuto del depicciolatore che ancora non è stato ereditato da vostra sorella, tagliarle in quarti e metterle in una casseruola dal fondo largo e dalle pareti alte. 
Versarvi sopra il succo dei limoni e lo zucchero, porre sul fuoco e portare al primo bollore.
Ridurre la fiamma al minimo ma al contempo autoconvincersi di aver spento il fuoco, coprire con un coperchio e lasciar riposare per qualche ora (procedimento della Ferber sopra menzionata). 
Uscire.
Tornare dopo un'oretta perché ci si è dimenticati di prendere una cosa, notare en passant che quelle fragole emanano un profumino delizioso, congratularsi con se stesse per l'ottimo acquisto fatto, prendere la cosa che si era dimenticata e uscire di nuovo.
Non farsi sfiorare dal benché minimo dubbio.
Rientrare in casa dopo 3 ore, avvertire sul pianerottolo un piacevole odore dolciastro-caramellato e domandarsi distrattamente che cosa abbiano cucinato i vicini, mentre si cercano le chiavi di casa.
Aprire la porta, essere investiti dal medesimo odore - questa volta con una punta di bruciato - guardare i fornelli e constatare che la fiamma era stata ridotta, ma non spenta. Ricordarsi del profumo avvertito 3 ore prima e inorridire.
Correre a spegnere il fuoco e constatare i danni.
Noterete che grazie al coperchio, l'acqua che evaporava ritornava in parte nella pentola, impedendo al contenuto di carbonizzarsi. Vi accorgerete anche che la parte attaccata al fondo è minima, e che il sapore di bruciato non ha ancora permeato il preparato.
Decidere a questo punto che quella massa scura e informe dal sapore di caramello tutto sommato è buona anche se non sa più di fragole. 
Invasare, avvitare i coperchi e capovolgere fino al raffreddamento.
Essere certi che si troverà il modo di utilizzarle e congratularsi con se stesse per aver trasformato un disastro in un successo e per avere inventato una nuova ricetta inedita.
Tirarsela da foodblogger. 






giovedì 4 ottobre 2012

Marmellata di prugne Regina Claudia


Due sono le mie passioni "storiche" in cucina: preparare il pane e fare le marmellate.
Da quando ho aperto il blog però, ho pubblicato pochissime ricette dell'uno e delle altre. La ragione è molto semplice: il pane che preparo praticamente sempre è quello ai 5 cereali seguendo la ricetta delle Simili, e non posso pubblicarlo ogni volta che lo preparo; e le marmellate... quelle le preparo, le invaso e poi mi dico: ohibò, e questa come la fotografo? Non sono certo un genio dei set fotografici e le marmellate sono abbastanza ostiche da questo punto di vista, sicché va a finire che le regalo agli amici a Natale, mi mangio le rimanenti e la pubblicazione salta. 
Questo autunno però ho cercato di fare un piccolo sforzo e adesso vi presento i frutti delle mie fatiche. 

Le prugne Regina Claudia sono buonissime, particolarmente dolci e pregiate. Già conosciute nel 1500, furono così chiamate in onore della Regina Claudia di Francia, moglie di Francesco I. Giorgio Gallesio, agronomo ed erudito della fine del 1700, la descrive così nel suo "La Pomona Italiana", la prima e più importante raccolta di immagini e descrizioni di frutta e alberi da frutto realizzata in Italia:
 
La Claudia è la regina delle Susine. Bella nelle forme e di colorito modesto ma gentile, essa le supera tutte in delicatezza, in abbondanza di sugo, ed in sapore. [...] Il frutto è rotondo, di una grossezza mezzana, tagliato da una struttura marcata, e pendente da un picciuòlo piuttosto corto. La buccia è sottile, verdastra, e sfumata da una velatura di rosso dal lato del Sole. La polpa è fina, delicata, e piena di un sugo abbondante e saporitissimo. [...]
E' una varietà antica in Italia, e forse già conosciuta dai Latini, sebbene la confusione dei tanti nomi, che aveva, non l’abbia mai lasciata distinguere generalmente. Io ne ho trovate delle piante vecchissime nei miei poderi, ove era coltivata col nome di Verdacchia rotonda, e l’ho trovata con questo nome e altri diversi in molti luoghi del Genovesato. Nella Romagna e nel Modenese vi si conosceva da lungo tempo sotto il nome di Mammola, e in Piemonte sotto quello di Claudia. In Toscana era chiamata Susina Regina, e sotto questo nome è figurata nei quadri della R. Villa di Castello. Ora essa ha preso il solo nome di Claudia in tutta Italia, e vi è divenuta così comune, che si ritrova in abbondanza non solo nei giardini ma ancora nei mercati.

Vi lascio quindi solo immaginare quanto sia buona la marmellata ricavata da questi frutti deliziosi!


venerdì 12 luglio 2013

Marmellata di fragole e lamponi al pepe rosa

- Zia, io non voglio partire per l'estero, vai tu al posto mio!
- Magari potessi! Amore, ma tu non sai quanto ti invidio!
- E allora vieni con me!

- E come faccio? Non c'è più posto sull'aereo...
- Vai al mio posto!
- Tesoro, i biglietti aerei sono nominativi; e poi ti immagini la faccia dei tuoi amici, con cui devi condividere la stanza, se al posto tuo mi presentassi io?

A questo punto il Dolce Principe si è messo a ridere, e da lì in poi convincerlo che era bello andare in vacanza studio è stato facile. 
Si trattava della naturale ansia prima della partenza, era chiaro, e infatti lunedì mi ha telefonato tutto contento, dicendomi che il test di ingresso alla scuola era andato molto meglio dell'anno scorso e che non si era reso conto di avere imparato tante cose. 
Quella sera andava al Bowling con gli amici, tanto per svagarsi, e insomma la sua vacanza all'insegna dello studio e del divertimento lontano dalla famiglia è in pieno svolgimento.

Pensare al Dolce Principe fuori casa mi fa un'immensa tenerezza, sarà che per me è sempre il mio nipotino piccolo tutto da abbracciare e coccolare, mentre lui quando faccio per dargli un bacio si allontana di scatto e mi prega di smetterla, ché ormai è grande. Crescono i nostri ragazzi, crescono più in fretta di quanto non vorremmo, e agli inizi dell'adolescenza, quando dal bambino sta emergendo il ragazzo, alternano momenti in cui li prenderesti a ceffoni a sprazzi di tenerezza e di bellezza che lasciano senza fiato.



Rimani così, Dolce Principe. 
Mantieni in te la dolcezza della fanciullezza, appena temperata dall'asprezza di una personalità che lotta per emergere e affermarsi.

lunedì 10 giugno 2013

Marmellata di fragole e bacche di goji al pepe rosa


- Senti, c'è una bellissima opportunità per una settimana blu al mare: dall'8 al 12 giugno, in un posto bellissimo dove hanno il Diving per le immersioni, e costa solo 50 euro al giorno in mezza pensione: ci stai?
- Se ci sto??? E me lo chiedi??? Lunedì chiedo le ferie al capo!

Il lunedì vado in ufficio tutta contenta, ma a metà mattinata il capo ci convoca tutti in riunione: "ci sono un sacco di progetti in ballo, il lancio del nuovo prodotto su cui stiamo lavorando da mesi culminerà verso la metà di giugno, organizzeremo delle task force miste anche con i dipendenti di sede, ci sarà un party per festeggiare il nuovo lancio, quindi per favore non chiedetemi ferie nella settimana dal 10 al 15 perché proprio non ve le posso dare."

Il sogno di un pomeriggio di tarda primavera che crede di essere inverno s'infrange miseramente: mi trovo in una grigia sala riunioni e vedo il mare che si allontana da me, munito di alucce . 
Ma tant'è, così è la vita e poi ho un lavoro - e un lavoro che mi piace per giunta - che altro vado cercando? Mi rituffo filosoficamente nella routine quotidiana e non ci penso più. 
Fino al 7 giugno, quando vado a salutare i nipotini che festeggiano con una bella vacanza rilassante la fine della scuola. A quel punto mi ricordo di quella riunione che sembra lontana anni-luce benché si sia svolta non più tardi di un mese fa e affiora il rimpianto di non poter godere del primo mare e del primo sole di un'estate che non si decide ad arrivare. 

La Pulcetta, sempre pratica, allarga le braccia, fa spallucce e mi dice "C'est la vie", frase che ha imparato dai cuginetti francesi. 
Il Dolce Principe, un tenero coccolone che tenta di fare il duro, cerca di fare il gradasso ma poi non resiste ed esclama abbracciandomi sconsolato che il mare non sarà lo stesso senza di me. 
Io so benissimo che si divertiranno tantissimo e che a me non penseranno affatto, ma è nell'ordine delle cose che sia così e me li abbraccio forte tutti e due.
Poi salto in macchina, vado a fare la spesa e dal fruttivendolo trovo delle splendide fragole a un buon prezzo. Ne acquisto 2 kg e sono così belle, mature al punto giusto, che non ne butto neanche una. Mi consolo della mancata vacanza preparando una squisita marmellata la cui composizione è andata maturando in me nel corso di tutta questa lunga primavera, che assomigliava più a un prolungamento dell'inverno.

Le bacche di goji disidratate si impregnano dello sciroppo delle fragole acquisendo un saporino delizioso, ma diminuendo il rendimento della marmellata. 

lunedì 1 febbraio 2016

Marmellata di kumquat (mandarini cinesi)


Di solito li mangio canditi, e non li candisco io.
Mi è capitato anche di mangiarli freschi, e il loro sapore è davvero interessante: una polpa asperrima, compensata dalla buccia dolcissima e molto aromatica.
Di recente poi, li ho usati per cucinare il petto d'anatra e li ho trovati sensazionali.
Ho in mente qualche altro esperimento con questi deliziosi agrumi esotici, quindi stay tuned!

Quando avevo fatto il petto d'anatra me ne erano rimasti una manciata, e non sapendo come utilizzarli nel breve periodo, ne ho fatto una marmellata. L'ho trovata strepitosa, così questo fine settimana ho voluto produrne una quantità maggiore.

E' una marmellata preziosa, sia per il costo della materia prima, sia per il grande lavoro che comporta la sua preparazione, e non ultimo per il suo gusto esotico, diverso dalle solite marmellate di agrumi. Per questo ho scelto di confezionarla in vasetti piccoli, di 200 g di capienza.

Ecco come ho proceduto:



venerdì 3 dicembre 2010

Le (st)renne di Natale: Gelatina di birra


La (st)renna natalizia di questa settimana è semplicissima, ma risulta sempre molto gradita dagli amici. Accompagna egregiamente formaggi molto stagionati e formaggi a crosta lavata maturi, ma anche i dolci alle mandorle, speziati e al caffè, dolci di pasta frolla poco grassi e torte sabbiose. Inutile dire che io la adoro.

mercoledì 5 ottobre 2011

Pane ai 5 cereali (sorelle Simili)

Chi mi ha letto nei fora di cucina nel corso degli anni passati sa che le mie grandi passioni sono due: il pane con lievito madre e le marmellate. 


mercoledì 1 dicembre 2010

Le (st)renne di Natale: Marmellata di carote, arance e cardamomo

Questa "edizione straordinaria" delle (st)renne è dedicata a Stefania di Cardamomo & Co., il cui figlioletto minore si è rotto un po' malamente una gamba, cadendo dalla moto di papà.
Oggi Stefania ha pubblicato solo le foto della sua (st)renna, il liquore alla rosa, quando il cucciolo uscirà dall'ospedale aggiungerà la ricetta. Noi (st)Renne però l'accompagnamo e le dedichiamo tutte una ricetta da aggiungere al pdf di Natale: il nostro modo di abbracciarla visto che purtroppo, abitando tutti lontano, non possiamo aiutarla più concretamente. Passate quindi da Ale e Dani, Annalù e Fabio e Flavia per raccogliere delle (st)renne supplementari e... pensate alla nostra amica Stefania, mentre lo fate! 

Un abbraccio fortissimo a Stefania, a suo marito e al resto della tribù, e un abbraccio specialissimo per il Cucciolo Ferito, attorno a cui si sta stringendo tutta la famiglia ma anche gli amici, quelli vicini e quelli lontani, quelli che conosce di persona e gli amici cibernetici...