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lunedì 15 luglio 2019

Pànera Notti d'Arabia


Ogni tanto la blogger che è in me si risveglia dal torpore e dice: "Perché non pubblichiamo qualcosa?". Parlo della blogger e non dell'appassionata di cucina: quella cucina tutto l'anno, sperimenta nuovi abbinamenti, degusta e... non ha voglia di fotografare. La blogger la pungola di continuo, sia chiaro: "Suvvia, falla una fotografia, che ti costa?". Quell'altra le risponde che al solo pensiero di disporre un set fotografico le viene il cimurro, e le due battibeccano costantemente, la blogger semi rassegnata, l'altra che fa spallucce e adduce la stanchezza o mille altri motivi per non prendere in mano la macchina fotografica.

A meno che non sia luglio, non faccia un caldo infernale e non si abbia del gelato in freezer: proprio allora, allorché le condizioni per fotografare sono quasi proibitive, l'appassionata lancia un'occhiata languida alla blogger e le dice: "Ma sì, si può fare", salvo poi maledirsi perché il gelato si scioglie e miseriaccia, proprio in luglio con 'sto caldo devo fotografare? A quel punto la blogger si fa strafottente: "Se non ora, quando? Il gelato è di stagione adesso!". E così tra uno sfottò e un'imprecazione le due si mettono in tandem e riescono a sfornare un post dedicato ai lettori, ammesso che ne sia rimasto ancora qualcuno.

Di Pànera (l'accento è doveroso), un semifreddo genovese a base di panna, caffè e aromi, avevo già parlato qui, dove avevo dato la ricetta originale
So che ne esiste anche una versione al gianduia, ma a me frullava per la testa da tempo una versione più speziata di quella originale, che aumentasse le dosi di cannella e prevedesse anche il cardamomo, tanto caro alla tradizione mediorientale del caffè. Detto fatto mi sono messa all'opera, approfittando di un momento di pausa dalla mia dieta perenne, e ho partorito questa ricetta. L'ho fatta assaggiare alla mia amica Alessandra che l'ha promossa a pieni voti, e a quel punto mi sono detta che sì, valeva la pena di sforzarsi a mettere su un set fotografico... 😇

lunedì 4 luglio 2016

Pànera, la versione genovese del gelato al caffè

Foto di Mai Esteve
E' da quando Alessandra mi ha portato, durante una delle mie numerose escursioni genovesi, alla Cremeria Buonafede, che sogno di fare la pànera, quella vera. Perché se a tutta prima sembra un mero gelato al caffè, in realtà è molto di più, ed è una di quelle specialità che, al pari della focaccia e della farinata, costituisce parte integrante della storia gastronomica della città.

Più propriamente la pànera non è un gelato, ma un semifreddo a base di panna, caffè e aromi, nato a Genova nella seconda metà del 1800. Il suo nome deriva dalla contrazione dei termini panna e nera, e indica in origine un dessert a base di panna montata addizionata di caffè e aromi. La ricetta compare per la prima volta nella Cuciniera Genovese di Giovanni Battista Ratto (1893), dove alle pagg. 267-268 è descritta una panna montata, aromatizzata con cannella e caffè. Il procedimento prevede di mettere in infusione il caffè macinato nella panna calda, filtrando poi il tutto attraverso un panno pulito, facendo raffreddare il composto e infine montandolo con le fruste, prima di passarlo nel congelatore.

Collage di 2 pagine, immagine Accademia Barilla
Cercavo dunque da anni la preziosa ricetta, perché nessuna di quelle che trovavo on line mi soddisfaceva. Poi mi è capitato tra le mani il libro di Giovanni Preti, Il gelato artigianale italiano, e mi si è aperto un mondo. Giovanni Preti è un Maestro Gelataio genovese e le ricette dei gelati tratte dal suo libro non mi hanno mai delusa.

Ho scritto più diffusamente sulla Pànera e sul gelato in un articolo pubblicato sulla rivista A Tavola nel settembre 2015; base di quell'articolo è stato un post del mio blog; rimando a entrambi e aggiungo nelle note in calce a questo articolo qualche spiegazione tecnica in più.
Tengo a precisare che la ricetta che pubblico qui è leggermente diversa da quella pubblicata su A Tavola, ed è più aderente a quella originale del Preti.

Non finirò infine di ringraziare Mai Esteve, che ha fatto le foto per il servizio di A Tavola, e che pubblico anche qui.

lunedì 29 febbraio 2016

Gelato alla vaniglia e arachidi pralinate


Tendenzialmente non amo i gruppi di foodbloggers, perché al 90% sono costituiti da persone che ogni giorno entrano, mettono il link a una loro ricetta senza guardare quelle altrui, e poi escono per entrare nel prossimo gruppo a cui linkare la ricetta del giorno, e così via. Interazione zero, costoro fanno dello spamming la propria ragione di vita, nella vana speranza di racimolare qualche follower in più per i loro blog o per le loro pagine. Quello che mi fa ridere è che non si rendono conto di una verità basilare: siccome tutti fanno come loro, il loro pubblico non aumenta di un granché.
Peggio di costoro ci sono quelli che ti chiedono l'amicizia su FB, e tre secondi netti dopo che gliel'hai concessa ti mandano la richiesta di mettere un like alla loro pagina, senza nemmeno presentarsi. Io con questi sono implacabile: non solo non ottengono il mio like, ma ne blocco pure il profilo, così non mi disturberanno mai più.

Poi ci sono i gruppi interessanti, quelli interattivi dove si imparano un sacco di cose e si va a curiosare nei blog dei partecipanti, dove lo spirito di condivisione regna sovrano. Sono pochissimi, ma esistono. Uno di questi è Sedici, l'alchimia dei sapori. L'ho scoperto per caso: di solito ignoro i gruppi che mi propone FB, ma qui ho visto che partecipavano delle blogger davvero brave e ho pensato di chiedere di entrare a farne parte, pur non sapendo bene di che cosa si trattasse. Beh, devo dire che ho avuto fiuto. :-) Il gruppo non mi ha certo delusa, perché Sedici è un contest mensile indetto da 5 blogger:

Alessandra - Ricette di Cultura
Betulla -  Betulla
Irene - Stuzzichevole
Marzia - Coffee&Mattarello
Velia - Il Micio Sazio

Hanno cominciato un anno fa, a febbraio 2015, e il contest proseguirà per 16 puntate, con ricette che riguarderanno gli abbinamenti individuati da Niki Segnit nel suo La grammatica dei sapori.

Quando ho capito di che cosa si trattava leggendo il regolamento del gruppo, sono scoppiata a ridere: avevo quel libro fino a 2 mesi fa, l'ho messo in vendita perché non lo trovavo soddisfacente e ho scoperto questo contest poco dopo essermene liberata!
Avere il libro non è necessario però: le nostre cape ogni mese ci dicono quali sono gli abbinamenti corretti per il tema del mese, e noi possiamo lambiccarci il cervello alla ricerca di una ricetta che esalti i sapori dell'accoppiata che abbiamo scelto. I blog di ognuna delle cape-giudici riportano gli abbinamenti di questi ingredienti e una ricetta esemplificativa.
Questo mese tocca ai tostati: cioccolato, caffè e arachidi.


Altro sorriso: questo blog è pieno zeppo di abbinamenti particolari con il cioccolato, grazie al mio adorato Paul A. Young che me ne ha fatto scoprire la bontà con piatti salati, e proprio un anno fa ho preso spunto da lui per creare dei cioccolatini con formaggio di capra e caramello salato, con Gorgonzola e noci pecan, e così via. per non parlare dei tonnarelli al pesto di cioccolato, basilico e formaggio di capra.

Insomma, giocare con il cioccolato mi sembrava troppo facile; ho preferito cimentarmi con le arachidi, che non uso mai in cucina e che mi intrigavano parecchio. Tra i tanti abbinamenti suggeriti dalla Segnit, quello con la vaniglia mi attirava in modo particolare. Li ho presi in considerazione tutti, uno per uno, ma la vaniglia tornava a fare capolino nella mente mentre pensavo a ricette coi frutti di mare o con i broccoli.
E vaniglia sia, mi sono detta...

domenica 25 ottobre 2015

Galletto Livornese ripieno all'uva nera e vino cotto, finto gelato al Parmigiano e patate fondenti


Cara Patty,

Ho una confessione da farti: se per la mia prima proposta dell'MTChallenge di questo mese ho studiato come una pazza attingendo ai sacri testi della cucina classica francese, per questa seconda versione ho copiato spudoratamente. Hai presente lo Starbooks di ottobre? All'MTC eravamo tutti impegnati a tirare sfoglie per sfornare deliziosi croissants, sfida che tu hai vinto a mani basse con i tuoi tautologici Croissants au chocolat au chocolat, e parallelamente allo Starbooks stavamo esaminando il libro sul pollo di Diana Henry. Un libro-rivelazione per me, di quelli che riempi di segnalibri perché vuoi provare pressoché tutte le ricette, e difatti oltre a quella che ho starbookato ne ho provate altre, senza fotografarle ma mangiandole con mucho gusto.

Di queste, una mi ha colpito in modo particolare: i Poussins with Black Grapes, Juniper and Saba. Divini. Una volta rotto il ghiaccio col disosso del pollo, ho pensato di proporla in chiave di pollo ripieno. Occorreva soltanto studiare il ripieno, ma soprattutto il contorno. La Henry qui non mi era di nessun aiuto: suggeriva cavolfiori al burro, oppure farro o orzo perlato lessati, o infine le classiche patate al forno. Niente che potessi presentare all'MTChallenge, insomma, a parte le patate.


Per la farcia è stato facile: che cosa sta bene con l'uva? Il prosciutto crudo. Ci ho aggiunto una bacca di ginepro pestata per richiamare il profumo leggermente resinoso del sugo e un goccio di vino rosso (avevo stappato un Bordeaux per una cena tra amici e non avevamo finito la seconda bottiglia... peccato lasciarlo marsalare, no?), polpa tritata di maiale, e il gioco è fatto.
Ma il contorno? Quello richiedeva studi più approfonditi, perché di cavolfiore saltato al burro proprio non se ne parlava.

L'illuminazione è arrivata all'improvviso, ed è qui che si colloca la seconda, spudorata copiatura: anni fa Raravis, alias Alessandra Van Pelt Gennaro, in un forum a cui entrambe partecipavamo aveva pubblicato la ricetta di un finto gelato al Parmigiano Reggiano che aveva "rubato" a Moreno Cedroni. E che cosa si sposa con uva e prosciutto crudo? Il Parmigiano Reggiano!!! Trovata la quadratura del cerchio (o l'uovo di Colombo, per rimanere in tema gallinaceo), non mi restava che realizzare l'idea.

E quindi, cara Patty, oggi aggiungo ai miei sentiti ringraziamenti dell'altra volta per avermi insegnato a disossare un pollo, anche quelli dei miei nipoti, che hanno mangiato questo galletto e si sono leccati i baffi, le dita e pure il piatto, in barba al bon ton. Effetto MTChallenge!!!

lunedì 29 giugno 2015

Gelato di pistacchi


Sono reduce da un week-end di lavoro insieme alla Redazione dell'MTChallenge, nel corso del quale oltre ai lavori (serissimi quelli, vedrete nel prossimo futuro!) ci sono state risate, confidenze e tanto, tanto buon cibo, annaffiato da vini e spumanti di qualità e condito con la squisita ospitalità di Alessandra, nella sua Tenuta del Masonshire.

La riunione è stata benedetta da un sole che ha brillato incontrastato in un cielo sereno, e le uniche nubi apparse all'orizzonte, che ci siamo affrettate a dissipare, erano date dalle preoccupazioni relative al conto calorico di ciò che stavamo ingurgitando, per sostenere il corpo e permettere alla mente di spaziare tra argomenti, proposte e idee.

Al termine della riunione, una volta suddivisi i compiti da affidare a ognuno, Mai ha aperto il suo esclusivo Hair Salon e ha tagliato i capelli a quasi tutte. Manchiamo solo io e Giulietta, che eravamo andate di recente dal parrucchiere, ma ho già deciso chi d'ora innanzi avrà il diritto di mettere le forbici sulle mie chiome: è trooooooppo brava!!!

Masonshire dunque, con tanto sole e parecchio caldo; e a dirla tutta, un bel gelato di pistacchi non ci sarebbe stato affatto male...

venerdì 29 agosto 2014

Gelato al gelsomino


Riprendo le pubblicazioni sul blog dopo la pausa di agosto con il profumo e la dolcezza della mia amata Sicilia.
Da quando Stefania mi ha fatto scoprire il gelo di gelsomino, non riesco più a farne a meno: ogni volta che scendo giù lo preparo almeno un paio di volte, e il giorno della partenza per Milano mi compro sempre una bottiglia da 1 litro di latte fresco, raccolgo i fiori di gelsomino, li pulisco e li metto in infusione nel latte. Prima di chiudere la valigia tiro fuori la bottiglia dal frigo, la imballo per bene e poi la metto nel bagaglio... e prego che la compagnia aerea non me lo smarrisca. Rientrare a casa e potermi preparare ancora una volta un dolce che sa di vacanze, di sole e di Sicilia mi riconcilia molto con la ripresa del tran tran quotidiano.

lunedì 14 aprile 2014

Praline di foiolo con mousse al Pecorino Romano e granita alla menta


Confesso che la mia prima reazione quando ho visto che il tema dell'MTC di questo mese proposto dalla bravissima Cristiana, che ha vinto meritatamente la sfida sul soufflé (ed era ora che vincesse!), era il quinto quarto, ho avuto un moto di perplessità sulle mie capacità di raccogliere una sfida del genere.
Con la sola eccezione del foie gras infatti, io non ho mai cucinato frattaglie e interiora: come fai a elaborare ricette e versioni tue di qualcosa che non conosci?

Vero è che avrei potuto ripiegare sulla coda, il diaframma e il ganascino, con cui si fanno ottimi spezzatini, ma mi sarebbe parso di dribblare una sfida veramente interessante, che fa del recupero delle parti meno nobili degli animali i suoi ingredienti principali. Tra l'altro nel bellissimo post di Cristiana ho trovato due spunti veramente interessanti. Il primo è quello apparentemente contraddittorio del rispetto per l'animale: lo abbiamo allevato e ucciso per il nostro sostentamento, il minimo che possiamo fare per rispettare questa vita sacrificata per noi è quello di scartare il meno possibile e sfruttarne tutte le parti commestibili, tra cui per l'appunto c'è il quinto quarto.
Il secondo spunto nasce da due frasi da lei scritte:  "La vera cucina per me è arte, sperimentazione, creatività e tanto saper fare. La cottura del quinto quarto racchiude tutto questo" e, riferendosi alle mogli dei vaccinari d'antan, che si vedevano portare a casa dai mariti, come parti dello stipendio, le frattaglie: "Il quinto quarto per me racchiude [...] la sapienza femminile nella capacità di rendere appetitoso ciò che viene considerato scarto".

mercoledì 27 novembre 2013

Mattonella gelata alle castagne e cachi


Leggere che il tema dell'MTChallenge di novembre, proposto da Serena di Pici e Castagne, erano le castagne, mi ha fatta precipitare nella sezione "cucina regionale" della mia oramai fornita biblioteca di cucina. Diversi anni fa un caro amico di Radda Volpaia in Chianti mi aveva parlato più che bene di Giovanni Righi Parenti, a cui lui si riferiva spesso per realizzare le ricette della sua Terra. Affascinata da questi continui rimandi e dalle ricette proposte dall'amico di cui sopra, avevo finito per comperare La Cucina Toscana di Righi Parenti, e non me ne sono mai pentita: le ricette, suddivise per città di origine, si intrecciano alle vicende storiche delle città raccontate e ai ricordi personali dell'Autore, creando un libro piacevolissimo da leggere, oltre che ricco di ricette "di una volta" che viene una gran voglia di preparare.

Mi sono dunque messa a sfogliare questo libro, una volta saputo il tema della sfida, più per immergermi nell'atmosfera della cucina toscana, che per cercare ispirazione. Non intendevo infatti copiare alcuna ricetta ma crearne qualcuna io, e non escludo che l'idea della pappa alle castagne, natami il mattino dopo aver preso in mano il libro, mi sia stata ispirata proprio da questa piacevole lettura.

Mentre sfogliavo il libro però mi sono imbattuta in una ricetta che mi ha fatto sobbalzare: il gelato alle castagne. Non immaginavo che appartenesse alla tradizione toscana, chissà perché, e mi sono messa a leggerla con grande interesse. Righi Parenti non fa riferimento all'uso della gelatiera, quindi per dare consistenza e ariosità al gelato usa della panna montata. Io mi sono allora ispirata alla sua ricetta, di cui la mia è solo una variazione.

Ma che altro sapore sta bene con le castagne? Infiniti: il caffé, il cioccolato, i cachi... I cachi!!!

martedì 25 giugno 2013

Gelato al butterscotch e noci pecan per lo Starbooks



La ricetta di oggi è quella di un gelato assolutamente strepitoso, da provare.
Le calorie che regala non sono certo poche, ma ne basta anche una sola pallina per rimanere soddisfatti.
Sto parlando del gelato al butterscotch e noci pecan, che ho provato per lo Starbooks di questo mese e che

lunedì 24 giugno 2013

Charleston Salad


Leo, vincitore dell'Emmetichallenge di maggio, ci ha sfidati questo mese sulla cucina della Belle Epoque declinata in un'insalata. Lui ha presentato una Caesar Salad, lasciandoci però liberi di reinterpretare la ricetta, rimanendo però fedeli al tema.


Pensando alla Belle Epoque mi è venuto in mente il Charleston, ballo nato in quel periodo nel porto dell'omonima città della Carolina del Sud. 
Diventato popolare nel 1923 quando il pianista compositore James P. Johnson ha composto  "The Charleston" per lo show Running Wild di Broadway, si diffuse molto velocemente. 
I passi di questa danza, studiati da Kathryn Wilson per lo show sopra nominato, dapprincipio seguivano un ritmo più lento, eseguito in coppia; quando però da Broadway il ballo approdò ad Harlem nacque una nuova versione, più veloce, che ad oggi è anche la più conosciuta. A ciò si aggiunga l'abitudine delle flappers, ragazze che ballavano il Charleston da sole o in gruppo tra loro per sfidare i "drys", fautori del rigore e del proibizionismo, e abbiamo davanti agli occhi il lato ribelle di un periodo storico che stava cercando in tutti i modi di dimenticare gli orrori della Prima Guerra Mondiale, ancora ignaro di essere solo un breve interludio.



Pensando quindi alla voglia di spensieratezza e di divertimento sfrenato che ha caratterizzato il periodo tra le due guerre e al Charleston che mi pare dia il ritmo di questa epoca, mi è venuta voglia di dedicargli un'insalata. A dire il vero prima ho verificato che non esistesse già un'insalata con questo nome e a quanto pare non esiste: molto bene, la invento io. :-)

Avevo in freezer del fondo d'anatra e della salsa spagnola, oltre a un bel petto d'anatra intero, che ho pensato di utilizzare questa preparazione. Peccato che l'abbia cucinata venerdì prima di partire per Genova, dove ero stata invitata a partecipare a Sapori da Sfogliare in partnership con Città dell'Olio: ho montato il piatto, l'ho fotografato e mangiato, e solo arrivata a metà alzando la testa ho visto il piatto di crostini in attesa di essere cosparsi sull'insalata. :-S 
Non so se i giudici me l'accetteranno quindi: è una Charleston Salad coi crostini scappati...

mercoledì 12 giugno 2013

Gelato al formaggio di capra di David Lebovitz


Lo Starbooks di questo mese è dedicato a The Perfect Scoop di David Lebovitz: un nome, una garanzia.
Ho voluto provare come prima ricetta un gusto curioso: il gelato al formaggio di capra.

Siete curiosi di sapere come l'ho trovato e soprattutto volete la ricetta?
Cliccate qui...

giovedì 5 luglio 2012

Il gelato


"Antonio, fa caldo" recitava una nota pubblicità alcuni anni orsono, e invero fa molto caldo (per fortuna, aggiungo io) in questa splendida estate 2012.
Che ricetta proporre quindi per l'MT Challenge di luglio? Ho pensato a un fresco gelato, che richiede una presenza minima ai fornelli e dà tanta, tanta soddisfazione.
Anche chi non possiede una gelatiera può tranquillamente cimentarsi: il

mercoledì 28 settembre 2011

Cornucopia di gelato alla banana con macedonia Genoana

L'aspetto in assoluto più divertente dell'MTChallenge è che scatena la creatività e la fantasia, facendo pensare a soluzioni che prima mai ci saremmo sognati. Si pensa a cosa fare, si guardano le proposte degli altri partecipanti, si sgranano gli occhi per la meraviglia, si sbava davanti al computer e ci si diverte da matti, perché stiamo condividendo tutti una passione che abbiamo in comune.


Come mi sia venuta questa idea, non lo so. Non ricordo nemmeno il momento preciso in cui mi è balzata in testa, so soltanto che a un certo punto me la sono vista davanti agli occhi bell'e fatta e un irresistibile impulso mi ha spinta a provare a realizzarla.

Come sovente accade, la mia realizzazione è stata deludente, ma propongo ugualmente l'idea che secondo me è buona, con qualche correttivo. Anzi, ho già in mente un'altra cosa... ma ne riparlerò più avanti. :-D In ogni modo, visto che l'estetica lasciava un pochino a desiderare, ho pensato bene di dare una strizzatina d'occhi alle MenuTuristiche - note tifose genoane - creando una macedonia rossoblu. Perfino l'intaglio ho fatto ad hoc. ^_^






E' da quando sono tornata dal mare che mi è venuto il trip dei gelati, complice il fatto che ho finalmente trovato un libro eccezionale che oltre ad avere un mare di ricette sfiziosissime, spiega per bene i processi chimici che sono alla base di questo meraviglioso dessert. Naturalmente la prima cosa che ho fatto non appena ho cominciato a leggerlo è stato correre da Medagliani a comperarmi un pesasciroppi, caccavella senza la quale non riesco a capire come abbia potuto vivere finora ^_^ (e che naturalmente non ho ancora utilizzato), dopo di che mi sono messa all'opera e sono rimasta entusiasta dai risultati.

Avevo in freezer 1/4 di dose di gelato alla banana e mi sono detta: e se lo usassi per...

Ma andiamo con ordine.

venerdì 16 settembre 2011

Tatin di fichi all'aceto balsamico (E. Knam) con gelato alla ricotta di bufala

Annunciaziò, annunciaziò: Colin Firth è entrato a far parte delle (st)Renne!!!!
Sì, beh, lui non lo sa, ma ha forse importanza? ^_^ Indossa un maglione con una renna, e questo per noi è stato più che sufficiente per nominarlo (st)Renna ad honorem. Lui naturalmente è contentissimo e ha subito brindato con noi. :-D


Le (st)renne sono tornate con un sacco di progetti in cantiere ma soprattutto con la voglia di condividere la nostra esperienza con tutti quelli che lo desiderano, anzi... vogliamo condividere con voi pure il nostro backstage, quella fucina di idee e divertimento che è il motore principale del nostro lavorare insieme.



Ripartiamo quest'autunno con due progetti contemporanei: le (st)Renne settembrine che vedono come protagonisti i dolcissimi fichi e un progetto di promozione della cucina gluten-free il cui motore è Stefania, ma che vede coinvolti tutti noi delle (st)Renne in veste di giudici.

Le (st)renne gluten-free (cliccare sul link per il regolamento e ulteriori informazioni) si articoleranno in una serie di raccolte di ricette, tutte rigorosamente senza glutine, aventi un tema stabilito. Questo mese il tema coincide con il nostro e raccogliamo ricette aventi tra gli ingredienti i fichi.
Obiettivo del progetto è quello di creare un pdf ricco di ricette golose, sfiziose, semplici (o anche complesse, perché no?) ad uso e consumo dei numerosi amici celiaci e dei loro familiari e amici, senza però rinunciare al gusto.

Ogni 2 mesi Stefania lancerà un tema e raccoglierà ricette, e tra le migliori pervenute nel corso di quel mese ne eleggeremo 5, a nostro insindacabile giudizio, che vinceranno nell'immediato la corona di (St)Renna per un mese partecipando ai nostri backstage e pubblicando insieme a noi nel corso del progetto successivo durante l'ultima settimana, un post per ciascuno come facciamo noi.

Tra tutti i vincitori dei contest gluten-free poi, decreteremo il vincitore del bellissimo premio finale: un week-end per due persone da trascorre presso l'Agriturismo Baglio Costa di Mandorle a Paceco (TP) proprio sulla via del sale e sulla via del vino.



Tornando al tema delle (St)renne di questo mese, vorrei precisare che io i "fichi" li ho già in famiglia e quindi in teoria non avrei bisogno di andarmi a cercare Colin Firth.


In pratica però,
1) i miei fratelli non hanno mai indossato un maglione con l'effigie di una renna e
2)  trovarsi con i "fichi" in casa serve solo ad affinare il gusto e a rendere più esigenti quando ci si guarda in giro, motivo per cui ho assolutamente bisogno di andare a cercare proprio Colin Firth. :-D
Fabio non era del tutto d'accordo con la scelta del banner di noi (st)renne e si era subito proposto come modello, ma siccome neanche lui ha mai indossato un maglione neppure lontanamente simile a quello di Colin, è stato depennato impietosamente dal resto del branco, pardon, gruppo. ^_^

La dinamica è sempre la stessa: ci passiamo il testimone per tutta la settimana lavorativa e quindi lunedì pubblicano Ale & Dani, martedì Annalù e Fabio, mercoledì Stefania, giovedì Flavia e venerdì io.

La ricetta di questa settimana è rigorosamente gluten-free ed è targata Knam, almeno per la prima parte. Il gelato non è suo, ma mica si può avere tutto dalla vita, no? ^_^