Ogni tanto la blogger che è in me si risveglia dal torpore e dice: "Perché non pubblichiamo qualcosa?". Parlo della blogger e non dell'appassionata di cucina: quella cucina tutto l'anno, sperimenta nuovi abbinamenti, degusta e... non ha voglia di fotografare. La blogger la pungola di continuo, sia chiaro: "Suvvia, falla una fotografia, che ti costa?". Quell'altra le risponde che al solo pensiero di disporre un set fotografico le viene il cimurro, e le due battibeccano costantemente, la blogger semi rassegnata, l'altra che fa spallucce e adduce la stanchezza o mille altri motivi per non prendere in mano la macchina fotografica.
A meno che non sia luglio, non faccia un caldo infernale e non si abbia del gelato in freezer: proprio allora, allorché le condizioni per fotografare sono quasi proibitive, l'appassionata lancia un'occhiata languida alla blogger e le dice: "Ma sì, si può fare", salvo poi maledirsi perché il gelato si scioglie e miseriaccia, proprio in luglio con 'sto caldo devo fotografare? A quel punto la blogger si fa strafottente: "Se non ora, quando? Il gelato è di stagione adesso!". E così tra uno sfottò e un'imprecazione le due si mettono in tandem e riescono a sfornare un post dedicato ai lettori, ammesso che ne sia rimasto ancora qualcuno.
Di Pànera (l'accento è doveroso), un semifreddo genovese a base di panna, caffè e aromi, avevo già parlato qui, dove avevo dato la ricetta originale.
So che ne esiste anche una versione al gianduia, ma a me frullava per la testa da tempo una versione più speziata di quella originale, che aumentasse le dosi di cannella e prevedesse anche il cardamomo, tanto caro alla tradizione mediorientale del caffè. Detto fatto mi sono messa all'opera, approfittando di un momento di pausa dalla mia dieta perenne, e ho partorito questa ricetta. L'ho fatta assaggiare alla mia amica Alessandra che l'ha promossa a pieni voti, e a quel punto mi sono detta che sì, valeva la pena di sforzarsi a mettere su un set fotografico... 😇