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lunedì 15 gennaio 2024

Cornetti alla confettura di rose (Cornulete cu dulceata de trandafiri)

 


Proseguo con lo Sweet Tooth January, segno evidente che non ne voglio sapere di tornare a dieta, dopo gli stravizi delle feste da poco trascorse. 😆 

Avevo in casa un vasetto di confettura di petali di rose - rigorosamente comprata - e mi sono detta che era giunto il momento di farlo fuori, capite bene che per amore di un doveroso svuota-dispensa è davvero necessario rimandare la dieta per un altro po'. 

Ho preparato questa ricetta per Starbooks nel marzo dello scorso anno e mi era piaciuta così tanto che ho voluto replicarla, aumentando però le dosi dello zucchero e aggiungendo un pizzico di sale. 

Se provate questi biscotti fatemi sapere che cosa ne pensate!

lunedì 20 febbraio 2023

Ebelskivers alla confettura di rose

 


Gli ebelskivers (o aebleskivers) sono dei pancakes danesi di forma tondeggiante, che vengono cotti in un'apposita padella dotata di incavi. Ho comperato la padella tanti anni fa durante un viaggio negli USA, ma non l'ho usata molto spesso; eppure gli ebelskivers non sono difficili da fare, e si prestano sia alle versioni dolci, sia a quelle salate.

L'occasione, a questo giro, è venuta da una telefonata improvvisa di mia madre, venerdì sera: domenica (ieri) sarebbero venuti a pranzo da lei uno dei miei fratelli e sua moglie. Ovviamente questo significava una "chiamata alle armi" di tutta la famiglia, visto che li vediamo pochissimo e siamo molto legati. Mamma, a differenza del solito, non aveva scorte in freezer e mi ha chiesto aiuto per un dolce. Non ero messa benissimo neppure io, a causa di una serie di impegni presi per sabato che non mi avrebbero permesso di preparare un dolce canonico in anticipo, così ho deciso di andare di "finger sweet": di recente mi era capitata sott'occhio la succitata padella, così ho pensato di preparare degli ebelskiver e di farcirli con una confettura di rose che avevo trovato in un mini market etnico vicino casa mia.

Sono particolari, molto buoni e delicati, e anche al resto della famiglia sono piaciuti parecchio: i pochi che sono avanzati, sono stati portati via dai commensali per gustarli a merenda, o il mattino dopo a colazione.

giovedì 23 aprile 2020

Quaglie farcite ai petali di rosa - MTC Smart


L'MTC Smart di questa seconda metà del mese di aprile si sta rivelando molto divertente e stimolante: si tratta di prendere una ricetta di pollame che sia rigorosamente straniera, e di reinterpretarla in modo che, sebbene all'apparenza si tratti proprio di quella ricetta, il piatto in realtà sia diverso. 
Fin da quando è stato lanciato il tema della sfida ho avuto due idee: una soft, che presento oggi, e una più spinta, su cui sto ancora lavorando. E che le mie variazioni sul tema di oggi siano state giocoforza soft, è richiesto dalla ricetta stessa che ho scelto: le Belderchineh too por (quaglie farcite ai petali di rosa) della tradizione culinaria persiana, la cui ricetta ho preso dal libro Pomegranates and Roses di Ariana Bundy. L'Autrice precisa che in Iran, dove le pietanze farcite sono molto diffuse, si usa sempre il riso nella farcia (mai il pane), a cui vengono uniti frutta, semi e verdure. Questa è l'immagine del piatto pubblicata sul libro:


Tre erano le aree di intervento possibili per dare un twist diverso alla ricetta (a dire il vero erano 4, avrei potuto modificare anche la farcia, ma ci tenevo a provare una farcitura con il riso): le spezie, il brodo e la frutta secca. Sulle spezie onestamente non me la sono sentita: l'aroma centrale della ricetta è quello dei petali di rosa, a cui non volevo rinunciare, e sconvolgere l'equilibrio delle spezie della ricetta tradizionale mi sembrava inutilmente rischioso. Le mie modifiche pertanto si sono concentrate sul brodo di pollo (ho reinterpretato una ricetta di brodo aromatico di William Ledeuil con gli ingredienti che avevo in casa) e sulla frutta secca (nella ricetta originale, cranberry e ciliegie disidratate). Inoltre ho omesso, nella farcia, l'aglio e lo zucchero.

Ma andiamo con ordine: il brodo di pollo di Ledeuil prevedeva l'uso di aromi diversi da quelli a cui siamo abituati noi: citronella (lemongrass), peperoncino bird's eye e galanga fresca. Non disponevo di lemongrass e non avevo nemmeno la possibilità di procurarmelo in tempi brevi, quindi l'ho sostituito con 2 piccoli gambi di coriandolo, di cui ho una bella pianta in balcone, e la scorza di un limone che ho messo in infusione a fine cottura del brodo. Non avevo nemmeno la galanga fresca, ma avevo quella essiccata e l'ho adoperata. Il peperoncino bird's eye lo avevo, ma non ho voluto utilizzarlo, né lui, né altri peperoncini meno forti, per rispettare l'equilibrio della ricetta, che come unica nota piccante prevede quella del pepe bianco.

Sul fronte della frutta secca le ciliegie sono state sostituite da altrettante albicocche secche, mentre al posto dei cranberry (che non sono riuscita a trovare, meno che mai le bacche di crespino) ho usato dei lamponi freschi che ho disidratato al microonde, quindi raschiato e compattato con le dita leggermente inumidite, formando tante piccole "pepite" acidule. 

Chiaramente l'apporto aromatico dato dal brodo è stato  ben più decisivo di quello della frutta secca, ma anche questa, unita al fatto che ho rinunciato all'aglio e allo zucchero nella farcia, ha contribuito a creare un piatto diverso dall'originale, anche se devo ammettere che non so quanto tale differenza sia sostanziale; questa ricetta potrebbe in definitiva essere fuori tema, nel qual caso pazienza: la volevo comunque provare, e per l'MTC mi rifarò con l'altra, che è decisamente più innovativa (sempreché i miei esperimenti funzionino 😅).

giovedì 25 luglio 2019

Piadina ai fiori di zucca e crema di ricotta dura alle erbe


Il caldo non dà tregua come è giusto che sia, visto che siamo in pieno luglio; non me ne lamento di certo, tanto attendo l'estate durante i freddi inverni milanesi, e pazienza se la voglia di cucinare scappa un po': ci sono tantissimi piatti gustosi che richiedono poco sforzo in cucina e danno grande soddisfazione, ed è a questi che mi rivolgo in questa stagione.

Per quanto io ami molto il fai da te, non disdegno certo i prodotti già pronti, purché siano veramente di qualità. E' per questo che ho messo nel carrello la piadina al lievito madre di Frescopiada, un'azienda artigianale che lavora le sue piade con sapienza e amore e le precuoce singolarmente, sicché a noi rimane solo da terminare la cottura sulla piastra e farcirle.
Ho costruito intorno alla mia piada una farcia fresca, leggera e saporita: fiori di zucca, zucchine e ricotta stagionata li ho acquistati; le erbe aromatiche prosperano sul mio balcone e il mio armadietto delle spezie è ben fornito. All'avvicinarsi dell'ora di pranzo mi sono messa all'opera e in un quarto d'ora avevo già la mia piadina sul piatto!

domenica 24 aprile 2016

Shortbread con violette candite


Tempo di MTChallenge, e io sono più malpresa che mai.
Tempo zero questo mese, a causa di una serie di impegni che mi hanno tenuta occupata per tutti i fine settimana del mese, gli unici momenti cioè in cui posso dedicarmi alla cucina.
Non potevo rinunciare però, non dopo la vittoria di Dani e Juri con un cuscus alla trapanese da paura.

Biscotti a base di frolla è il tema della sfida; tre sono i tipi di frolla in cui ci possiamo cimentare: la frolla classica, la frolla montata e la frolla sablée. E poi c'è un paletto: tre proposte al massimo, una per ciascun tipo di frolla, ma la seconda proposta dev'essere obbligatoriamente una frolla all'olio.
Vedo già qualcuno fare spallucce: biscotti? E che ci vuole? Li faccio da una vita!
Certo, li faccio da una vita pure io. Però questo è l'MTChallenge, mica pizza e fichi, e sono richieste attenzione e cura sulla tecnica. Dani ci ammonisce, dal suo post: "Apparentemente facili da fare, richiedono che si seguano regole ben precise, a partire dagli ingredienti principali – farina, burro, zucchero, uova, sale, aromi – e dalla padronanza tecnica (impasto, riposo, cottura)."

Ed è proprio così, sapete? Io, che sui dolci non sono fortissima, mi sono messa più che mai sui banchi di scuola questo mese (altro motivo per cui pubblico all'ultimo momento). Nessuna proposta creativa quindi su questi schermi, per quelle andatevi a vedere le meraviglie fatte dagli altri MTChallengers.
La ricetta che segue è la mia prima proposta, una frolla sablée, e non è certo farina del mio sacco: l'ho presa da qui (l'unica modifica che ho fatto è stata quella di non usare uova nell'impasto). E come potete vedere confrontando le mie foto con quelle del sito, un conto è prendere un'idea, un conto è avere la manualità necessaria per realizzarla a regola d'arte. Ma non importa: ho imparato una ricetta e una tecnica di decorazione nuove, il che è lo scopo della nostra meravigliosa sfida.


venerdì 29 agosto 2014

Gelato al gelsomino


Riprendo le pubblicazioni sul blog dopo la pausa di agosto con il profumo e la dolcezza della mia amata Sicilia.
Da quando Stefania mi ha fatto scoprire il gelo di gelsomino, non riesco più a farne a meno: ogni volta che scendo giù lo preparo almeno un paio di volte, e il giorno della partenza per Milano mi compro sempre una bottiglia da 1 litro di latte fresco, raccolgo i fiori di gelsomino, li pulisco e li metto in infusione nel latte. Prima di chiudere la valigia tiro fuori la bottiglia dal frigo, la imballo per bene e poi la metto nel bagaglio... e prego che la compagnia aerea non me lo smarrisca. Rientrare a casa e potermi preparare ancora una volta un dolce che sa di vacanze, di sole e di Sicilia mi riconcilia molto con la ripresa del tran tran quotidiano.

lunedì 7 aprile 2014

Risotto alle erbe aromatiche e guanciale, con fiori di rosmarino


Sabato mattina, mentre mi preparavo a uscire per fare la spesa, è squillato il telefono: mia sorella mi chiedeva se potessi tenerle la Pulcetta fino a ora di pranzo. Non c'era problema, ovvio, e quando la bimba è arrivata siamo uscite insieme a fare la spesa. Abbiamo trascorso insieme una piacevole mattinata chiacchierando, scherzando e raccontandoci un sacco di cose, e quando l'ora di pranzo si è avvicinata e ho cominciato a cucinare, mi è venuto spontaneo invitarla a pranzo e chiamare i suoi per avvertirli che la bimba si sarebbe fermata da me e l'avrei riportata a casa nel pomeriggio.

mercoledì 26 marzo 2014

Soufflé di piccione con il suo fondo ristretto ai fiori di rosmarino


Questa è l'ultima delle mie proposte per l'MTChallenge di questo mese, vinto da Fabiana che questo mese ci ha sfidati sul soufflé.
L'ispirazione mi è venuta davanti al banco del macellaio, dove facevano bella mostra di se' due piccioni. "Miei!" ho esclamato mentalmente con entusiasmo, ma la richiesta al commerciante è stata fatta in toni più pacati, quasi distaccati, una sorta di "per me fa lo stesso" che celava una bramosia incredibile: adoro infatti il piccione e mentre portavo questi due a casa mi è tornato in mente un episodio della mia infanzia, nell'assolata terra di Sicilia.

lunedì 2 settembre 2013

Gelo di gelsomino


Amava molto il profumo dei gelsomini, il nonno Peppino, e ne aveva messo due belle piante ai piedi del muro di casa sua in campagna, in modo che il loro soave profumo pervadesse le camere da letto al momento di coricarsi.
Una vita dura la sua, come quella di tutte le persone che hanno vissuto almeno una delle due guerre. Maestro
elementare, affiancava all'insegnamento la coltivazione della terra e la caccia, di cui era appassionato e che gli consentiva di fornire carne alla sua famiglia. Alla domenica tornava sempre con un coniglio selvatico o un'anatra, che la sua Sara cucinava a meraviglia con le sue abili mani.
E' morto giovane il nonno, prima ancora di andare in pensione, e ha visto nascere solo due dei suoi nipoti. Io e altri due siamo nati pochi mesi dopo la sua dipartita e non l'abbiamo mai conosciuto.
Di lui ci sono rimaste solo delle fotografie in bianco e nero, i racconti dei nostri genitori e tante, tantissime piante di gelsomino, che tutti i suoi figli hanno piantato a ridosso delle loro case, in Sicilia.

Con tutte le piante di gelsomino che ho a disposizione ogni estate è veramente strano che non abbia mai pensato di utilizzarne i fiori in cucina. La verità è che da ragazzina avevo assaggiato il gelato al gelsomino a Trapani, dove è una specialità, e non mi era piaciuto.
Avevo quindi archiviato il gelsomino come un fiore dal profumo soave ma il cui impiego in cucina era meglio tralasciare, finché l'estate scorsa la mia amica Stefania non mi ha invitata a casa sua a Mondello, offrendomi tra le altre deliziose pietanze di quel memorabile pranzo questo gelo meraviglioso. Ammetto che lì per lì ero stata circospetta e ne avevo accettato un bicchierino per educazione, memore di quel gelato che avevo mangiato appena quindicenne. Al primo cucchiaino, la rivelazione: questo gelo è sublime! Al secondo cucchiaino mi sono imposta di gustarlo lentamente, per non avere l'aria di quella che digiuna da un mese (oltretutto eravamo alla fine di un pranzo abbondante e non sarebbe stato educato :-) ). Sono riuscita a terminare quel primo bicchierino in tempi ragionevolmente lenti e dopo un po' visto che ce ne erano tanti, ne ho preso un secondo. Una ventina di minuti più tardi stavo gustando il terzo e non chiedetemi quanti ne ho mangiati quel giorno perché non me lo ricordo. ^_^
Sappiate soltanto che quest'estate mi sono preparata una talea di gelsomino da portare a Milano. E' ancora presto per sapere se ha attecchito, ma se non dovesse andare ne acquisterò una pianta la primavera prossima. Quello che è certo è che non posso aspettare le ferie per prepararmi questa delizia.

mercoledì 27 febbraio 2013

Budino di riso al cardamomo con pistacchi e acqua di rose - Starbooks di febbraio


Se al mondo c'è un dessert semplice, goloso e "coccoloso", questo per me è il budino di riso; è anche un dessert trasversale un po' a tutte le culture, vista la facile reperibilità degli ingredienti principali che lo costituiscono. Mai però mi sarei aspettata di trovarne
una versione anche nella cucina mediorientale, e invece mi sbagliavo. Come al solito il Medio Oriente straccia tutti, arricchendo il classico budino di riso di profumi e sapori esotici, capaci di placare anche le menti più turbate, facendo loro trovare una rassicurante oasi di pace e di serenità. Parafrasando un vecchio spot pubblicitario, mi sento di dire "Contro lo stress della vita moderna, budino di riso al cardamomo... e ritrovi la serenità!".


La nostra avventura con questo Starbook volge al termine ed è giunto il momento di trarre le conclusioni sul libro. Sfogliandolo la prima volta mi è venuta in mente una frase di Cracco, che pure non amo particolarmente: "il cibo è cultura". E' una frase verissima: il cibo è cultura non solo perché esprime la cultura del popolo che lo prepara, ma anche perché cucinare bene e con criterio è un'operazione culturale: preparare un brodo a partire dalla carne e dalle ossa anziché dal dado, significa immergersi in una cultura millenaria e tramandarla alle generazioni successive, per quanto banale sembri preparare un pasto, delle polpette, una minestra o un budino di riso.
E la cultura - quella vera - trasuda anche da questo libro, che si apre parlando della storia di Gerusalemme e prosegue raccontando la sua gente, i suoi piatti, le sue case, la sua vita, attraverso delle foto bellissime e ricette fantastiche.

Questo è uno dei pochi libri di cui mi viene voglia di provare tutte le ricette, e credo che poco per volta lo farò. La stessa cosa mi è accaduta per il libro di Martha Stewart e per quello di Downton Abbey, e mi auguro che in futuro mi capitino tra le mani sempre più libri di questo tipo (e pazienza per il giro vita).

Che cosa ne pensano le altre Starbookers? Vediamolo insieme, prima di passare alla ricetta:


Alessandra - Menù Turistico: Helbeh-Torta al fieno greco
Ema - Arricciaspiccia: Hummus
Cristina - Vissi d'arte e di cucina: Pollo arrosto con topinambur e limone
Roby - Le Chat Egoiste: Chocolate Kranz Cakes
Gaia - La Gaia Celiaca: Mejadra
Alessandra - Ale Only Kitchen: Polpette al limone e porri
Stefania - Araba felice in cucina: Kofta b'siniyah
Patty - Andante con gusto: Pollo all'Arak e clementine

Ancora un attimo di pazienza prima di passare alla ricetta: vorrei infatti riparlarvi del progetto Starbooks - Redone! da noi lanciato a inizio mese.
Riepilogo sinteticamente l'iniziativa: noi Starbookers pubblichiamo le recensioni dei libri a partire dal secondo mercoledì di ogni mese, per tutto il mese. Il primo mercoledì, mentre noi stiamo preparando le ricette per il prossimo Starbooks, è dedicato a voi: potete pubblicare una ricetta tratta da uno dei libri che abbiamo "starbookato" finora (qui trovate l'elenco completo); possono essere le stesse che abbiamo fatto noi, o altre tratte dal libro, se spinte dalle nostre opinioni lo avete acquistato. Inserite il banner, disegnato dalla nostra fantastica Roby, e mettete il link in uno qualsiasi dei nostri blog. 
Il metodo di affronto delle ricette è stato detto alla perfezione da Alessandra, e ve lo riporto pari pari: "Potete rifare ricette che abbiamo già testato oppure provarne altre, per la prima volta: l'importante è che seguiate il procedimento alla lettera e che, se correggete qualche passaggio "in corsa", lo segnaliate. 
Lo Starbooks infatti non è una rassegna di libri di cucina, ma una verifica sul campo della fattibilità delle ricette: per ciascuna, verichiamo se riescono, anzitutto, e se il risultato finale ci soddisfa. Se decidete di partecipare anche voi, vi chiediamo la cortesia di fare lo stesso: di entrare, cioè, all'interno della ricetta, di studiarla con l'occhio critico, di spiegarci le ragioni delle vostre eventuali modifiche e del vostro giudizio finale."



La pagina FB è ancora under construction, ma stiamo cercando il modo migliore per darvi la giusta visibilità. 


E adesso passiamo alla ricetta, semplicissima ma assolutamente deliziosa, con cui concludo questo magnifico Starbooks di febbraio: 

mercoledì 13 giugno 2012

Scaloppine di capesante alla birra con fiori fritti in tenpura



La prima cosa che vorrei fare, prima ancora di presentare la mia ricetta per questo MTC di giugno, è ringraziare Elisa per aver proposto questa ricetta. Nei giorni antecedenti la pubblicazione della nuova sfida stavo giusto pensando che mi sarebbe piaciuto per una

venerdì 25 maggio 2012

FILETTI DI SOGLIOLA CON LE VIOLETTE

 
Oggi è l'ultima puntata per noi (St)renne fondatrici della raccolta di maggio dedicata ai fiori, ma il progetto non termina certo qui: la prossima settimana pubblicheranno le nostre (St)rennine, le blogger che hanno vinto l'edizione di marzo del contest gluten-free di

venerdì 18 maggio 2012

CAPESANTE CON SALSA DI PANNA AI FIORI DI ERBA CIPOLLINA


Grazie dei fiori, questo è il titolo dell'attuale progetto delle (St)renne, che si propone di esplorare un ingrediente delicato e aromatico.

Naturalmente per utilizzare i fiori commestibili bisogna seguire qualche piccolo accorgimento. Le persone che soffrono di allergia ai pollini farebbero meglio a consultare

venerdì 11 maggio 2012

Filetto di cernia in crosta di calendula


Pare che la primavera si sia decisa ad arrivare nella nostra Penisola, e noi (St)renne abbiamo pensato di salutarla con una serie di ricette che la richiamino direttamente: le ricette con i fiori!
Grazie dei fiori è infatti il titolo di questa raccolta, che ci ha viste impegnate a fare ricerche sia sui fiori commestibili, sia su ricette per i medesimi.

Quando si parla di ricette con i fiori viene spontanea l'associazione con i dolci, ma non è detto che sia così. Alcuni fiori hanno un gusto che si sposa a meraviglia con le preparazioni salate, ed è proprio questo il lato che ho deciso di esplorare nel corso di questo progetto.

Ma non è tutto! Anche questo progetto delle (st)Renne è legato alcontest di Stefania Le (St)renne gluten-free, che vede voi impegnati a interpretare lo stesso tema delle (St)renne in chiave gluten-free, e noi in veste di giudici. Le 5 vincitrici potranno fregiarsi del titolo di (St)renne per un mese e tra tutte le vincitrici di ogni mese (da settembre 2011 a maggio 2012) sarà estratto il nominativo della fortunata che vincerà un week-end per due persone al Baglio Costa di Mandorla di Paceco (TP), sulla via del sale e del vino.
Le prime tre settimane del progetto pubblichiamo noi (St)renne (lunedì Menù Turistico, martedì Assaggi di Viaggio, mercoledì Cardamomo & Co., giovedì Cuocicucidici e venerdì io).
L'ultima settimana toccherà invece alle Strennine, vincitrici della tornata di marzo del contest che stavolta sono Roberta (La valigia sul letto), Patty (andante con Gusto), Eleonora (Burro e miele), la Roby (Le chat egoiste) e Mai (Il colore della curcuma). 

Partecipate quindi numerosi e non perdete l'ultima occasione di vincere questo meraviglioso week-end!

La mia prima ricetta ha come co-protagonista la calendula: antivirale, antisettica e anti-infiammatoria, ha un sapore amarognolo e leggermente piccante che la rende adatta ai piatti salati.

lunedì 10 ottobre 2011

Arista alla lavanda con patate all'ortolana



Sto cominciando a preoccuparmi.
Sul serio, intendo.
Lasciate che vi spieghi: due anni fa, in una calda serata di metà giugno, di ritorno da
Genova dove avevo gozzovigliato a casa di Nadia insieme a un gruppo di folli denominato La Banda dei Fornelli (ora scrivono quasi tutti nella Cucina PiccoLINA), ho scoperto che la chiave della porta blindata di casa non funzionava più. Erano le 22.30, io ero bloccata fuori casa e avevo in mano, oltre ad altri pacchi e pacchetti, due bei mazzi di basilico freschissimo di Prà che la Vitto mi aveva gentilmente procurato. La cosa è finita con me che ho bussato da mia sorella chiedendole un tetto per la notte, e il fabbro chiamato il giorno dopo per forzare la serratura e sostituirla. Un salasso a cui ancora oggi non mi piace pensare. 
Esattamente un mese dopo è stata la volta della caldaia, un guasto che a tutta prima sembrava banale ma che si è svelato tutt'altro che tale quando lei è spirata tra le braccia del tecnico. Cambia la caldaia e subisci il salasso n. 2.
Un mese e due giorni dopo la caldaia è stata la volta del flessibile dell'acqua calda sotto al lavello della cucina, solo che questa volta ero in ferie a 2000 km di distanza e l'incidente è stato scoperto solo quando il condomino che sta due piani sotto di me ha chiamato quello che gli sta subito sopra per avvertirlo che aveva perdite d'acqua. Costui si trovava in ferie a "soli" 200 km, è rientrato precipitosamente per poi constatare che la perdita non veniva da lui e che aveva soffitti e mobili rovinati. All'epoca non avevo stipulato un'assicurazione per la casa, e risarcire i danni fu un salasso non da poco.
Da allora tutto si è calmato, fino a questo week-end.

A dire il vero adesso i danni sono stati di entità minore, ma la cosa comincia a preoccuparmi: ieri infatti stavo cucinando per il blog e mi sono occorsi i seguenti incidenti: 
- una crema assolutamente deliziosa è venuta di un colore talmente inquietante che non solo ho smontato il set in fretta e furia, ma l'ho pure mangiata ad occhi chiusi pensando "occhio non vede, cuore non duole". ^_^
- Poi ho preparato questo arrosto ma forse l'olio di rosolatura era un tantinello più caldo del solito, perché quando l'ho bagnato con il vino è letteralmente esploso, mandando schizzi d'olio per tutta la cucina che avevo pulito a fondo proprio nella mattina. Come se non bastasse, quando ho scoperchiato la rostiera a metà cottura per girare la carne il coperchio di vetro mi è sfuggito di mano, infrangendosi in mille pezzi (forse qualcuno di più).
- Stamattina stavo pulendo gli occhiali quando questi mi sono sfuggiti di mano, sono caduti a terra e si sono spezzati in due. Fortuna che ho gli occhiali di scorta, ma non so se ho reso l'idea: che altro mi deve capitare?

Per fortuna mi sono consolata con questo arrosto (e scusate per la tonalità blu delle foto, ma non ho ancora ben capito come bilanciare il bianco della reflex ;-) ).
La ricetta me l'ha passata l'amico Stefano Spilli, presa dal libro di Giovanni Righi Parenti. Devo ringraziare Stefano e il suo grande amore per la schietta terra della Toscana, se questo libro adesso fa parte della mia biblioteca culinaria. E' un libro meraviglioso che parla della cucina di altri tempi e descrive tantissime ricette, dalle più umili alle più elaborate, con quel linguaggio immediato che dà l'impressione di conversare con un amico.
L'ho accompagnato con delle patate tratte dal medesimo libro, e mentre la ricetta dell'arista che riporto è quella che mi ha passato Stefano, per le patate ho voluto copiare alla lettera il testo originale, tanto mi ha fatto simpatia.

Gustatevi quindi insieme a me questa insolita ma deliziosa

mercoledì 6 luglio 2011

Focaccia ai fiori di zucca

"Nonna, per la merenda di domani mi prepari la focaccia coi fiori?"



Le focacce sono sempre state le mie merende preferite, fin da bambina, e la Nonna Sara era una cuoca eccezionale. Classe 1907, seconda di 7 figli, forte e caparbia, si è sposata a 20 anni e nel giro di un paio d'anni ha perso entrambi i genitori, trovandosi a fare da mamma anche ai suoi fratellini e sorelline più piccoli (il piccolo aveva 8 anni all'epoca). Da ragazzina amava la scuola ed è riuscita a convincere suo padre a farle fare gli studi superiori, anno dopo anno, finché arrivata all'ultimo anno gli ha fatto notare che valeva la pena frequentare pure quello e prendere il diploma.

Aveva cominciato il Liceo Classico, la mia nonnina, ma quando dal ginnasio si è dovuti passare al liceo qualche buontempone le ha detto che bisognava scrivere i temi in latino; lei si è spaventata, ha temuto di non farcela ed è passata alle Magistrali.

Dopo il diploma ha cominciato a insegnare ed ha sposato un giovane e bellissimo collega, il Nonno. Hanno avuto 4 figli e allevato i suoi due fratelli più piccoli, tenendo al contempo d'occhio le sorelle adolescenti. Nel frattempo è scoppiata la guerra, il nonno era al fronte e lei con i figli si è trasferita in campagna, dove grazie a qualche gallina poteva dare da mangiare le ovette ai suoi bambini, e non soltanto ai suoi: tanti dei suoi alunni provenivano da famiglie poverissime e lei diverse volte alla settimana se li portava a casa, uno alla volta, per far loro mangiare qualcosa di più sostanzioso: uova, formaggio, pane, frutta, quello che aveva in dispensa e che offriva con semplicità di cuore ai bisognosi come ai suoi figli, tutti trattati in egual modo.

Per 40 anni la nonna ha insegnato e gli ultimi alunni che ha avuto sono poco più grandi di me; tutti la ricordano con gratitudine e affetto e qualche anno fa, passeggiando con lei per le vie del centro della cittadina siciliana dove vive, siamo state fermate diverse volte da persone anziane che la salutavano e la abbracciavano. "Quello è stato alunno mio" commentava la nonna, dopo.

Adesso Nonna Sara ha 104 anni e purtroppo non ci sta più tanto con la testa. I momenti di lucidità sono rari, ma quando arrivano sono radiosi raggi di sole, perché Nonna Sara è la donna più moderna della famiglia.

Non cucina più e a me dispiace da morire di non essermi annotata tutte le sue meravigliose ricette, tutti i piatti saporiti che uscivano da quelle mani d'oro che sapevano fare tante cose.


Questa ricetta l'ho un po' ricostruita e sicuramente l'ho anche alterata. La modifica più eclatante riguarda il tipo di farina usata: da noi in Sicilia si usa la semola di grano duro, saporita e profumata, ma anni di contaminazione del freddo Nord ^_^ hanno portato il mio palato a preferire la farina di grano tenero. Perdonami, Nonnina; ti prometto che il resto della ricetta è quanto di più simile alla focaccia dal sapore del sole che mi preparavi tu.
 
FOCACCIA AI FIORI DI ZUCCHINA
di Nonna Sara


500 g farina 0 (semola di grano duro, se vogliamo essere fedeli alla ricetta siciliana)
1/4 di cubetto di lievito di birra (pasta di riporto o lievito madre sarebbero l'ideale)
300 g di acqua
10 g sale fino
2-3 cucchiai olio extravergine di oliva
1 cucchiaio malto (o miele d'acacia, o zucchero)
20 fiori di zucchina
le zucchinette attaccate ai fiori
1/2 cipolla rossa di Tropea

Per la salamoia :

150 g acqua a temperatura ambiente
150 g olio extravergine di oliva + altro per spennellare
sale grosso

Lavare velocemente i fiori di zucchina e le loro zucchinette.
Privare i fiori del pistillo (che va buttato), tenere qualche fiore da parte per decorare e ridurre gli altri a listarelle, che verranno successivamente tagliate a metà.
Ridurre una decina di zucchinette a rondelle e tritare la cipolla.

Impastare la farina con il lievito di birra, l'acqua, il sale, il malto e l'olio; dopo qualche minuto aggiungervi le listarelle di fiori di zucchina. Continuare a impastare fino a ottenere un impasto liscio e tenero ma non appiccicoso, farne una palla, sigillare la ciotola con pellicola trasparente e far lievitare per un'ora e mezza-due ore in luogo tiepido (max 30 °C).

Riprendere l'impasto e suddividerlo, secondo lo spessore desiderato, in una o due teglie di cm 40 x 30 circa. Io amo le focacce alte e soffici ed ho optato per una teglia sola, chi la preferisce sottile suddividerà l'impasto in due teglie.

In ogni caso ungere leggermente la teglia per farvi aderire la carta forno, foderarla con un foglio di carta forno e ungere anche quello abbondantemente con olio extravergine di oliva. Posarvi l'impasto lievitato e voltarlo, in modo che si unga tutto, poi stenderlo con i polpastrelli fino a coprire tutta la superficie della teglia. Quando l'impasto non vuole più stendersi e "torna indietro" smettere (altrimenti si strappano le maglie di glutine, compromettendo la seconda lievitazione), farlo riposare 10 minuti per allentare la presa del glutine, poi riprendere a stenderlo fino a raggiungere i bordi della teglia.

Disporvi sopra le rondelle di zucchina premendo per farle affondare, distribuire uniformemente la cipolla tritata e infine decorare con i fiori tenuti da parte.
Mettere a lievitare in un luogo tiepido (max 30 °C) e al riparo dalle correnti d'aria per 40-50 minuti.

Riscaldare il forno portandolo a 250 °C e preparare la salamoia, emulsionando l'acqua e l'olio extravergine di oliva. Versare la salamoia sulla focaccia in modo da coprirla tutta e quasi immergerla, poi distribuirvi sopra il sale grosso.

Infornare la focaccia per 20-25 minuti finché sarà cotta e dorata, mentre il fondo dovrà rimanere chiaro.
Sfornarla, versarvi sopra abbondante olio extravergine di oliva e distribuirlo uniformemente con un pennello da cucina. Lasciare intiepidire e servire.



Con questa ricetta partecipo al contest di Mamma Papera's Blog "Lievitami il cuore", nella sezione Salati. 

lunedì 4 luglio 2011

Mini cake ai fiori di zucca

-Zia, dopo pranzo giochiamo insieme in santa pace?
- Aspetta un attimo tesoro, voglio scambiare quattro chiacchiere con mamma e papà (in santa pace ^_^)
- Uffa, va a finire che ti metti a parlare con la mamma.
- Beh è mia sorella e non ci vediamo da una settimana...
- Ma insomma, se non giochi con noi che cosa sei venuta qui a fare? A mangiare e basta?


Questo dialogo tra me e il Dolce Principe è una costante ogni volta che li vado a trovare. Che passi da loro di pomeriggio o di sera o che sia invitata a pranzo o a cena, la mia visita secondo lui e la Pulcetta è completamente sprecata se non trascorro almeno un paio d'ore a giocare con loro. Il bello è che finiscono per averla vinta, le piccole pesti adorabili.


Lui attacca col suo gioco preferito, quello del Capo: lui è il Capo naturalmente, io sono il suo secondo e la Pulcetta impersona qualche bestiolina strana, dal cane al pinguino; ultimamente è diventata un pokemon ed entrambi combattono battaglie contro mostri immaginari facendo mosse che non sono letteralmente in grado di seguire, salvando così il nostro Popolo. In realtà non devo fare molto, solo somministrare pozioni magiche quando cadono feriti in battaglia, fare il tifo per loro ed esultare quando il mostro di turno è stato distrutto, però qualche volta sarebbe piacevole fare solo quattro chiacchiere in santa pace. :-D


Sabato sono andata al mercato sul tardi e ho trovato dei fiori di zucchina veramente
belli. Ci ho pensato un attimo solo, poi ho chiesto il prezzo e visto che la mattinata si stava chiudendo mi hanno offerto l'intera cassetta a un prezzo scontato. E' così che mi sono trovata con 30-32 fiori di zucchina e le relative zucchinette. La soddisfazione del momento è stata oscurata dal pensiero che avrei dovuto cucinarli in breve tempo per non sprecarli, ma per fortuna le ricette con queste delicate delizie non mancano.


I mini cake che propongo oggi sono una ricetta passatami dalla bravissima Maura Basaglia; sono veloci da fare e deliziosi al palato.