mercoledì 18 gennaio 2012

Baldinsecco





Mi avevano chiesto di rimanere in panchina e io ho accettato volentieri. Sono giunta perfino a visionare alcuni modelli di panchina e ad attrezzarli con comodi cuscini e trapunta in tinta per godermi lo spettacolo, e invece no: oggi mi tocca scendere in campo.  

Di chi sto parlando? Ma di quelle pazze di Menù Turistico e del progetto Starbooks, che domande!

Lo Starbooks altro non è che una biblioteca virtuale di libri di cucina, che possono essere "sfogliati" virtualmente: le blogger infatti pubblicano le ricette di tali libri e danno un parere sull'affidabilità delle ricette in essi contenute. Vogliamo comperare un libro di Felder? Andiamo sullo Starbooks, clicchiamo sul titolo che ci interessa e vediamo che cosa ne pensano le blogger che lo hanno acquistato e hanno provato qualche ricetta. 

Naturalmente questo elenco è in continuo aggiornamento e dipende da noi tutti contribuire ad arricchirlo; da ottobre 2011 a ottobre 2012 c'è un concorso legato a questo splendido progetto, che consente di vincere un libro al mese: si tratta di spedire quante più ricette possibili tratte da libri. Io ho già vinto due libri e consiglio caldamente a tutti di partecipare: andate qui per saperne di più. Vi dico solo che Menù Turistico è talmente avanti da avere perfino preceduto gli Americani: guardate il concorso indetto dal New York Times e considerate che lo Starbooks è nato nel 2009: ma quanto è avanti la Ale???😁

Ogni mese il Blog Menù Turistico presenta un libro e pubblica una volta alla settimana ricette tratte da quel libro. Da quest'anno però è stata introdotta una novità: non solo Menù Turistico, ma anche altre 5 blogger sono state coinvolte in questa iniziativa: Cristina G., di Insalata Mista & Poveri ma belli e buoni; Cristina B. di Vissi d'arte...e di cucina; Alessandra C. di Ale Only Kitchen, Patty di Andante con Gusto e me in panchina, per poter sperimentare più ricette dello stesso libro ed offrirvi così una panoramica più completa del medesimo. 

Il libro di gennaio è La Farina di castagne della Val di Bisenzio, Claudio Martini Editore, un'opera spettacolare per l'eleganza dell'impostazione grafica ma soprattutto per il modo di trattare il tema, sviscerandone l'aspetto storico, artistico, economico e alimentare, per finire con una sezione ricchissima dedicata agli impieghi di questo frutto in cucina: ricette di tradizione e di territorio si mischiano con elaborazioni più originali e contemporanee, declinando la castagna in un ventaglio di proposte che ora la lodano come "pane dei poveri", ora ne fanno la base di piatti sorprendenti per originalità e raffinatezza. (questo paragrafo è un rimaneggiamento di quanto scritto mercoledì scorso da Ale).  

Io dovrei stare in panchina, dicevo, gustandomi le preparazioni delle mie bravissime colleghe, e invece oggi "me tocca" e scendo in campo. 
Lo faccio con una ricetta molto semplice e veloce, rustica ma deliziosa e a mio avviso perfetta per la merenda. 
Devo dire che ho fatto fatica a conservare i quadrotti abbastanza a lungo da fotografarli, ma mi sono fatta forza e adesso ve li presento. Inutile precisare che la scatola di latta dove li avevo riposti si è svuotata molto velocemente. ^_^


BALDINSECCO
(Da: La farina di castagne nella tradizione della Val di Bisenzio – Claudio Martini Editore)
Ricetta di Paolo Sacchetti, Pasticceria Nuovo Mondo, Prato




Per 4 persone:
100 g olio extravergine di oliva toscano
100 g zucchero a velo
100 g albume
100 g pinoli
100 g uvetta
70 g farina di castagne
30 g farina 0
(1 pizzico di sale, mia aggiunta)

Immagine presa da qui
Preriscaldare il forno in modalità statica a 170-180 °C (io preferisco prolungare la cottura con una temperatura più bassa, piuttosto che rischiare che mi si bruci la superficie mentre l’interno rimane crudo. Ho quindi scaldato a 170 °C, ma mi ci sono voluti 20 minuti di cottura).
Ammollare l’uvetta per mezz’ora in acqua tiepida, poi scolarla e allargarla su un doppio foglio di carta da cucina. Tamponarla per eliminare l’eccesso di umidità.
In una ciotola capiente setacciare le due farine e lo zucchero a velo e disporli a fontana. Aggiungerci un pizzico di sale e versare al centro gli albumi leggermente sbattuti (per allentarli e favorire l’assorbimento della farina) e l’olio. Mescolare con una spatola e quando l’impasto sarà cremoso unire i pinoli e l’uvetta, distribuendoli uniformemente.
Stendere l’impasto su un foglio di carta forno appoggiato su una placca, in uno strato uniforme e il più possibile sottile.
Farlo cuocere per 10 minuti o fino a quando non avrà preso un bel colore nocciola scuro.
Sfornare e tagliare a quadretti immediatamente, poi mettere i quadretti a raffreddare su una gratella.


Le mie osservazioni

Questo splendido libro non è strettamente di cucina e le ricette che raccoglie sono state date da professionisti della zona. Ci sta quindi una certa sbrigatività nel raccontare la ricetta, confidando comunque in una competenza minima da parte del lettore, che gli consentirà di ottenere un risultato ottimale.
Nel riportare questa ricetta quindi, ho voluto dettagliare un po’ di più certi passaggi (tipo quello di ammollare l’uvetta o sbattere gli albumi) per facilitarne al massimo l’esecuzione da parte di tutti i miei lettori, compresi i neofiti della cucina. Va da se’ che la ricetta è facilissima, molto veloce e che se anche l’avessi riportata pedissequamente sareste comunque riusciti a realizzarla.

L’olio d’oliva deve essere rigorosamente toscano, non solo per onorare la tradizione del luogo di origine della ricetta, ma anche perché le caratteristiche di sapore e acidità di questo olio lo rendono perfetto per la preparazione. No agli extravergini robusti di Sicilia a cui sono abituata io, per intenderci; al massimo si può usare un olio ligure, visto che il cultivar di oliva per esso impiegato è analogo a quello delle olive toscane.
Il gusto dell’olio è molto pronunciato e fa parte integrante del dolce; a me piace parecchio, ma se qualcuno preferisce un gusto meno forte può sostituirlo con metà olio extravergine di oliva toscano e metà olio di semi di arachidi. Personalmente sconsiglio di usare solo olio di semi, perché il Baldinsecco verrebbe a perdere parte della sua intima essenza, per dirlo in modo filosofico. ^_^


Con questa ricetta partecipo al contest La Toscana nel piatto di Pan di Ramerino.

16 commenti:

  1. Belle le tue panchine, hai già scelto? :-)))

    E questi dolcetti mai sentiti mi piacciono proprio, a partire dal nome!

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  2. Mi piacciono queste ricette riproposte...io con la farina di castagne non so mai cosa farci...mi ricorderò di questa ricetta non appena mi procurerò altra farina.
    buona giornata
    loredana

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  3. Uffi, a me il sapore delle castagne proprio non piace, ma in questa iniziativa vi seguo davvero con piacere e attendo il libro del mese prossimo.
    Kika

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  4. Hanno un aspetto delizioso!
    Quante belle ricette sto scoprendo grazie a queste iniziative delle pazze liguri!:-)
    Un abbraccio Mapina!!!

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  5. una panchinara di lusso, mi vergogno quasi ad essere titolare!!
    forte il baldinsecco
    ma non è che sei un po' in anticipo? :-DDD

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  6. l'idea di questo "contest" è una genialata e questi biscitti che hai proposto sono simpatici già dal nome. Ho comprato 1 kg di farina di castagne e ancora non mi decido ad utilizzarla e pensare che al momento dell'acquisto di idee ne avevo a decine! per cui come dire questa ricetta cade a castagna! :D

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  7. Mapi, riesci ad essere fantastica e disponnibile anche in un ruolo inedito come quello di "panchinara" di lusso! un super abbraccio e buona giornata!
    Dani

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  8. stupendo tutto, il progetto, la ricetta, il libro...mi incuriosisce molto!

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  9. Ero troppo curiosa di vedere questa ricetta. NOn ho mai sentito parlare di Baldinsecco nonostante vivai in Toscana e sia curiosa di tute le ricette della tradizione locale. E' quel genere di preparazione che mi piace tanto perché usa elementi "poveri" , fortemente territoriali e la procedura è semplice e non estremamente laboriosa. Questo fa si che il risultato finale sia un piatto che sa di casa, di famiglia e che può paicere a tutti. Sei una magnifica "riserva", io direi che è un vero spreco lasciarti in panchina. Un bacio grande, Pat

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  10. senti un po', ma perché tu sei riuscita a spiegare alla perfezione lo Starbooks con due parole, mentre io mi sono arrovellata per secoli senza riuscire nell'intento?? grande mapiiiii!!
    l'intima essenza del Baldinsecco poi...
    smack!

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  11. Mapi, D'ORO, TE LA FACCIO, LA PANCHINA, dopo questo post!!!!
    prostrata ai tuoi piedi, sono :-)))))))))))))))
    grazieeeeeeee
    ale

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  12. Certo che se il risultato del restare in panchina sono queste meditazioni da merenda posso sperare nella non scelta del mobilio per avere altri passaggi del genere :P ehehehehheh
    PS
    Anche io sono per le cotture prolungate piuttosto che giungere a rapidi risultatici estetici ed non commestibili dopo...per questo sono anche soprannominato "l'ernia" e non dico altro per non aggravare il mio outing...chiedere a MissD. per ulteriori delucidazini :P ahahahhaahah

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  13. belle le panchine design! ma molto meglio la ricetta! da provare :-D

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  14. mi piace la ricetta e anche il libro! mi tocca comprarlo... :)

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  15. se dalla panchina sei così, figurati quando scendi in campo.... complimenti per l'entusiasmo e poi la ricetta è davvero interessante e sicuramente ottima!
    complimenti davvero!
    se ti va passa da noi che c'è una sorpresina per te!
    http://www.sulemaniche.it/fuori-di-zucca-e-i-vincitori-finalmente/01/2012/
    a presto

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  16. Anch'io non conoscevo questi dolcetti che devono essere molto sfiziosi e neanche troppo difficili da fare. E poi sono pienamente adatti alla stagione. Ciao

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